Ciascuna persona che si rivolge al nostro salone ha il desiderio di migliorarsi, di apparire o di sentirsi più bella. In questo articolo definiremo:

  • Che cos’è la bellezza
  • Cosa si intende per bellezza oggettiva e bellezza soggettiva
  • Come l’idea di bellezza influisce sul nostro lavoro

 

Che cos’è la bellezza?

Wikipedia la definisce in questo modo:

“La bellezza è l’insieme delle qualità percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell’universo osservato, che si sente istantaneamente durante l’esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi a un contenuto emozionale positivo, in seguito a un rapido paragone effettuato consciamente o inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale”.


Lo scrittore francese Stendhal  racconta la bellezza in maniera molto più sintetica ma altrettanto efficace:

“La bellezza è una promessa di felicità”

bellezza classica

La bellezza oggettiva e soggettiva

Nel nostro lavoro ci confrontiamo costantemente con due particolari accezioni della bellezza: la bellezza oggettiva e quella soggettiva.

La bellezza oggettiva corrisponde a specifici canoni estetici e proporzioni, può subire mutamenti in funzione dei periodi storici o culturali, ma all’interno dello stesso periodo o della stessa cultura rimane invariata. 

Noi acconciatori teniamo in considerazione i canoni della bellezza oggettiva quando lavoriamo con l’intenzione di creare armonia ed equilibrio, avendo come riferimento le proporzioni ideali, ispirati da criteri classici, quando realizziamo un taglio o utilizziamo  accostamenti di colore consonanti.  

Dedicherò il prossimo articolo agli accostamenti consonanti.

La bellezza soggettiva invece dipende dal  nostro senso estetico e da come il nostro occhio si abitua a osservare, è quella a cui ci riferiamo quando parliamo di “gusto”. È la capacità di sfruttare i contrasti per esaltare le unicità, è la forza della nostra creatività. 

Se ci abituiamo infatti a guardare i visi cercando la bellezza di ciascuno, enfatizzando particolari, possiamo valorizzare ogni cliente, renderla unica, esprimere la sua personalità, creare una bellezza mai scontata e banale ma irripetibile e unica.

Prima di lavorare con efficacia sulla bellezza soggettiva bisogna avere ben chiaro il concetto dell’armonia.

Ti è mai capitato di non condividere una tendenza moda o un accostamento cromatico e accorgerti, dopo qualche tempo, di aver cambiato idea?  Non si tratta di incoerenza ma è solo il risultato del fatto che il nostro occhio tende a ricercare l’equilibrio e quindi ad abituarsi a quanto vede.

Possiamo esprimere la nostra opinione in modo condivisibile e senza essere influenzati dal gusto personale soltanto se si parla di bellezza oggettiva. Ciò che il nostro occhio percepisce come “bello” ci attrae, quello che genera una percezione negativa o indifferente viene considerato “brutto”

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